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Ciuccio e biberon : la logopedista risponde

A cura della Dott.ssa Elisa Menegola
Ciuccio e biberon sono ottimi alleati di un genitore nei primi anni di vita di un bambino: il primo lo tranquillizza nei momenti di capriccio o pianto disperato, mentre l’altro permette di fare una colazione o una merenda rapida e senza macchie! Questi oggetti, però, se utilizzati troppo a lungo, possono alterare il corretto sviluppo della sua bocca.
Al fine di rendere tutto più chiaro risponderemo di seguito alle domande poste più frequentemente dai genitori sull’argomento.
Fino a che età è consigliabile che il bambino utilizzi il ciuccio e il biberon?
Il ciuccio non deve essere utilizzato oltre i 2 anni di età, mentre tra i 12 e i 18 mesi è consigliabile iniziare a preferire l’uso della tazza e del bicchiere a quello del biberon.
A che tipo di conseguenze porta l’utilizzo prolungato di ciuccio e biberon?
Prolungare la suzione oltre l’età necessaria porta ad alterazioni nello sviluppo della muscolatura facciale, della dentizione e della conformazione del palato. La lingua si rinforza principalmente a livello del corpo e della base, mentre la sua punta, poco tonica, si presenta adagiata sul pavimento della bocca a riposo. Ciò rende difficoltosa l’articolazione di alcuni suoni e porta al mantenimento di una spinta anteriore in deglutizione. Quest’ultima a sua volta, è causa di un’alterazione nello sviluppo della dentizione e delle ossa del palato, che diventa più profondo e stretto. Inoltre, tettarelle troppo rigide necessitano di una spinta più vigorosa verso l’alto, che comporta l’avanzamento dell’arcata superiore e una successiva malocclusione.
Ma se il bambino porta il ciuccio solo nella fase di addormentamento e beve il latte con il biberon solo la mattina le probabilità di avere alterazioni diminuiscono?
Non è il tempo del loro utilizzo nell’arco della giornata che aumenta o riduce il rischio di tali alterazioni, ma la costanza. Ogni volta che il bambino userà il ciuccio o berrà dal biberon rinforzerà quell’atteggiamento linguale e sarà difficile modificarlo.
Come posso eliminare il ciuccio e il biberon?
È importante che ciuccio e biberon non diventino oggetti di conforto per il bambino e che il loro utilizzo non si trasformi in un’abitudine viziata.
Il ciuccio è bene non offrirlo al piccolo durante il giorno, in quanto lo distrae dal gioco e può diventare un’abitudine tenerlo in bocca durante le attività quotidiane. Inoltre, portarlo inibisce la fase di conoscenza orale che viene svolta mettendo gli oggetti e le mani in bocca. Infine, quando il bambino perde il ciuccio non bisogna accorrere immediatamente a rimetterglielo, in quanto è bene che si abitui ad addormentarsi senza.
Il biberon deve essere offerto al bambino solo al momento del pasto, in braccio alla mamma o nel seggiolone, e deve contenere unicamente latte. Non deve essere consentito al bambino di portalo a letto e di utilizzarlo per addormentarsi e di portarlo in giro per casa durante il giorno. Inoltre, non deve essere mai utilizzato come una comodità per il genitore.
Se il bambino si rifiuta di abbandonare ciuccio e biberon, ci sono alcune strategie che si possono mettere in atto. Gli si può proporre un ciuccio per neonati, che essendo molto piccolo produce meno piacere alla suzione, mentre rispetto al biberon è possibile sostituire la tettarella da cui beve abitualmente con una che presenta un flusso minimo di fuoriuscita di liquido, così che gli risulti molto difficile succhiare.
Che tipo di ciuccio e tettarelle è preferibile scegliere?
È bene scegliere un ciuccio anatomico oppure un ciuccio a ciliegia che riproduca i movimenti del capezzolo materno. Un ciuccio a ciliegia rigido è, invece, da evitare, poiché porta la punta della lingua a posizionarsi in basso. Inoltre, è preferibile che la parte rigida del ciuccio non sia troppo grande, poiché tende a bloccare i movimenti delle labbra.
Rispetto al biberon la scelta della tettarella assume un ruolo fondamentale. Questa deve essere anatomica e riprodurre la forma del seno materno nei primi mesi di vita del bambino, mentre a partire dai 7 mesi deve assumere una forma piatta che possa essere morsa. Inoltre, deve essere sufficientemente morbida e non troppo lunga. Nella scelta di tali ausili è necessario tenere conto dell’età riportata sulla confezione, che indica il periodo in cui l’ausilio può essere utilizzato, in quanto in linea con le abilità del bambino. Il flusso di fuoriuscita del latte deve essere progressivamente aumentato: nella fascia 0-4 mesi la tettarella deve possedere un solo foro, tra i 3 e i 6 mesi i fori devono essere 3, mentre tra i 5 e i 9 mesi può essere introdotta la tettarella con taglio tipo stella.
Infine, bisogna prestare attenzione alla qualità del materiale con cui l’ausilio è realizzato. È di gran lunga preferibile optare per ciucci e tettarelle in silicone, il quale risulta sterilizzabile al 100%, contrariamente al caucciù, materiale che si deteriora più facilmente e non può essere completamente sanificato.
Cosa posso utilizzare per evitare che i?
Il bambino deve essere abituato ad utilizzare tazza e bicchiere. Per fare ciò è possibile proporgli una tazza con valvola in silicone che permette la fuoriuscita del liquido solo quando viene effettuata una pressione con il labbro superiore.
È consigliabile evitare un uso frequente di cannucce e bottiglie con beccuccio sollevabile, in quanto queste implicano che il bambino succhi per bere.

Bibliografia:

“Viaggio nella funzione alimentare del bambino da 0 a 3 anni di età” Antonella Cerchiari