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Dopo la presentazione ufficiale, il progetto TERZO TEMPO entra nel vivo.

Il primo appuntamento è per domani, martedì 15 marzo, alle ore 20.45 presso l’Auditorium dell’Istituto Alberti di Bormio grazie alla collaborazione dell’associazione “Oltre la Scuola”.

Non si poteva che iniziare proprio da questo delicatissimo tema perché, il 15 marzo, è la giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata all’anoressia, alla bulimia… più in generale ai disturbi dell’alimentazione.

Margherita Baruffi, psicologa e psicoterapeuta nonché responsabile Centro Arco insieme a Silvia Piani psicologa ed esperta di disturbi dell’alimentazione (Centro Arco) ed Elisa Pedrolini dietista (Centro Arco) saranno “intervistate” dagli studenti dell’Istituto Alberti guidati dalla professoressa Giovanna Della Briotta.

Che cosa sono e come si manifestano i disturbi dell’alimentazione?

Di seguito una breve ma chiara guida che può essere utile a studenti, insegnanti, genitori, educatori e allenatori che speriamo di incontrare numerosi domani a Bormio.

I disturbi dell’alimentazione insorgono prevalentemente durante l’adolescenza colpendo soprattutto il sesso femminile e sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED).

Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali.

L’autostima finisce per essere indissolubilmente legata al peso e alle proprie forme corporee e tutto inizia a ruotare intorno al cibo e alla paura di ingrassare.

Attività che prima sembravano banali e quotidiane diventano difficili e motivo di forte ansia e stress, come uscire con gli amici o partecipare a eventi sociali.

Lentamente i pensieri sul cibo iniziano ad assillare la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola, al lavoro, con gli amici; terminare un compito diventa molto difficile perché nella testa sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si “deve” o “non si deve” mangiare, sulla paura di ingrassare o di perdere il controllo.

Le cause non sono note, anche se sono stati identificati numerosi fattori di rischio potenziali individuali, familiari e socio culturali come la bassa autostima, il perfezionismo, l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza, l’insoddisfazione per l’immagine corporea, la cultura dell’apparire, l’ideale estetico coincidente con la magrezza, soprattutto femminile, la pressione sociale ad essere magri che portano le persone colpite ad adottare comportamenti estremi e non salutari di controllo del peso e della forma del corpo.

I Disturbi dell’Alimentazione hanno un forte impatto non solo sul benessere dell’individuo che ne è affetto ma anche su quello dei suoi familiari.

Puoi trovare informazioni utili anche QUI e QUI

Caterina Conforto

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